Numeroterapia

La scienza spirituale della numerologia inizia con Pitagora che fu uno dei primi insegnanti ad avere una visione sufficiente da poter cogliere l’esistenza penetrante dei numeri nel tutto come base di ogni forma di studio.

Riportò l’attenzione ai numeri per fare luce su tutti gli aspetti della vita.

I numeri sono quindi principi cosmici divini che, interagendo tra di loro, creano  l’intero universo.

Per Jung il numero è la più primitiva espressione dello Spirito e, come un Archetipo, contribuisce a strutturare l’inconscio collettivo.

I codici simbolici dei numeri sono strutturati nel nostro DNA  e, come condensati energetici, governano la nostra esistenza.

Questi codici si ricavano dai nostri dati anagrafici: dal nome e dal cognome, dopo aver convertito ogni codice letterario in codice numerico, e dalla data di nascita.

L'ESSENZA SPIRITUALE DI OGNI NUMERO

Numero 1

Il numero 1 è solo, indivisibile, punto di partenza, nascita, mattone di base per tutti gli altri numeri, punto di riferimento.

E’ dritto, verticale, vigile, autoreferente.

E’ un guerriero dal cuore aperto, pioniere e leader, spinto da un profondo desiderio di indipendenza.

Fiero ed orgoglioso, combatte a favore dei propri ideali.

E’ come il seme, primo stadio della pianta, concentra tutto il potenziale della crescita.

E’ associato alla terra, primo dei cinque elementi, e alla solitudine come ogni montagna, ogni sasso, ogni granello di sabbia.

Numero 2

Col numero 2 inizia la divisione, la diversità, la dualità e la polarizzazione.

C’è differenza e implica anche un vuoto e una carenza.

Ha a che fare con la relazione, e, dove c’è relazione, c’è anche separazione e attaccamento.

La dualità esprime sofferenza: l’anima è separata dalla sua origine e sente il bisogno di riunirsi.

La dualità è anche nel nostro corpo: due occhi, due orecchie, due narici, due mani, due gambe, due reni , due polmoni, due emisferi.

Ogni coppia ha un elemento in ognuno dei lati del corpo ,sinistra e destra.

Il 2 è la divisione della cellula al concepimento.

E’ il seme che si apre alle radici. Questo è il secondo stadio della pianta che con le radici si sporge all’esterno e si attacca.

Il secondo elemento è l’acqua. Le sue qualità sono : il riflettere, il fluire, il connettere, il trasportare, il lavare, il rinfrescare, il rigenerare.

Numero 3

Il 3 è la fine della dualità, con tre punti o linee è possibile creare una forma che dà un senso di sicurezza, ma che controlla, inibisce, intrappola, può racchiudere od escludere.

Il 3 fa da testimone e mantiene i due insieme, può diventare l’espressione creativa della tensione tra i due, come il figlio creato dalla coppia.

Può essere una piattaforma per un salto verso la libertà e verso l’autoespressione.

La capacità del 3 è quella di tradurre le idee in azioni concrete e il mezzo per esprimere il nostro sé competitivo.

Col 3 ci costruiamo la nostra immagine che poi mostriamo all’esterno.

La rabbia è l’espressione dell’incapacità di usare efficacemente le emozioni come carburante per nuove espressioni di vita.

Il terzo stadio della vita della pianta è la ramificazione in espansione spaziale.

Il terzo elemento è il fuoco che cerca di espandere il suo raggio di azione divorando tutto quello che trova sul cammino, Il fuoco è anche la luce che dà visione al mondo ordinario.

Numero 4

Il numero 4 dà un senso di completezza e di stabilità.

In lui c’è una doppia dualità ( 2+2 ) che riesce a tenere la tensione della differenza.

Può essere espresso dalla forma quadrata o dalla croce.

A differenza del 3 che è razionale, il 4 rappresenta un approccio sentito nel prendere decisioni e questa è intuizione.

Dalla prospettiva della consapevolezza, non è una questione di azione o credenza,, giusta o sbagliata, ma di responsabilità personale delle nostre scelte senza essere attaccati ai risultati.

Quando si è consapevoli che “ io non sono la forma , ma chi abita la forma”, allora ci muoviamo verso la quarta dimensione che permette un cambio di forma: è un momento di risveglio e di scoperta.

Il quarto stadio della pianta è il fiore e comincia col bocciolo.

Nel cuore spirituale di ogni essere umano matura questo bocciolo del risveglio: tutti lo sentono, ma non tutti si fidano delle proprie intuizioni.

Il quarto elemento è l’aria,

Dopo il livello minerale, vegetale e animale, l’umano è al quarto piano di esistenza ed è la sola creatura ad avere la capacità di respirare consapevolmente.

E si può cambiare il nostro stato, cambiando il nostro respiro.

E’ sulla via del respiro che diamo e riceviamo, che sperimentiamo l’amore incondizionato; questo permette di ricevere  tutto il bene e tutto il male che la vita ci porta e di trasformarli in amore da restituire a tutti.

Numero 5

Il 5 è il numero a metà strada tra 1 e 10, quindi è il numero della soglia, del ponte, della comunicazione e dell’equilibrio.

Diventa un numero di integrazione e regolazione in ogni senso e direzione.

Questa è anche la qualità della gola, il centro di equilibrio tra la mente e il corpo, attraverso la quale le energie passano in direzioni multiple: destra/sinistra, sotto/sopra dentro/fuori, avanti/indietro.

E’ un punto di svolta e quindi di trasformazione.

Rimanere centrati in un centro sempre in movimento richiede molto apprendimento.

E’ in questo centro che la verità al servizio della libertà garantisce adattabilità e flessibilità.

Il quinto stadio della pianta è il frutto e dal frutto si ritorna al seme.

Il quinto elemento è l’etere, la parte più alta pura e luminosa dello spazio, dove si propaga la luce e tutti i fenomeni elettromagnetici, è il sinonimo filosofico di quintessenza.

Numero 6

Il 6 è il numero del cubo poiché ha sei lati o facce.

La sua forma suggerisce un gancio…..quello della sorte, della fortuna, della grazia. Comunque sia il numero 6 ci porta alla relazione con l’ignoto, quello oltre le apparenze o il percepibile con gli organi di senso, ma anche quello profondo e interiore delle sensazioni , delle intuizioni, delle ispirazioni, delle illuminazioni.

C’è un flusso costante di vibrazioni sottili che fluisce attorno a noi e la loro essenza è la divinità che tutto pervade e che desidera entrare in contatto con noi.

Ma tutto ciò che non è razionale e ordinario per la nostra mente, ci mette al cospetto o della fede o della paura.

Sei lati del dado rappresentano le sei direzioni  della nostra sensibilità o della nostra insicurezza.

L’intuizione e la comprensione più elevate sono una fiamma nota come  terzo occhio, un’antenna che si spinge oltre a sentire l mondo segreto.

La paura tende a chiudere questa visione, ma ciò di cui si ha paura è già accaduto.

Potremmo in alternativa svegliarci, risvegliarci alla grazia e correre il rischio della fede.

Proprio come il dubbio e la fiducia sono espressioni della mente ordinaria, la paura e la fede sono espressioni della mente superiore.

Quindi nella sesta dimensione il processo di fare delle scelte è più adeguato allo spirito, costruito sulla fede nell’ignoto assoluto, che ci rende liberi dalle preoccupazioni ma non indifferenti.

Numero 7

Il numero 7  è l’arcobaleno e lo spazio interno in cui percepiamo i centri energetici  noti come chakra.

Sette sono i giorni della settimana e le note musicali. Sette sono le generazioni lungo le quali si eredita e si tramanda il karma collettivo.

L’attività del 7 è la conoscenza , l’interrogarsi sulla vera natura della realtà.

Qui il conoscente e il conosciuto sono uno solo. E attraverso la meditazione si raggiunge la saggezza e la trascendenza.

Attraverso la corona o settimo chakra entriamo in contatto con il noto campo magnetico che circonda il corpo detto Aura, L’Aura immagazzina informazioni provenienti dal passato che formano schemi di pensieri e di azioni.

Questi si devono ripetere e possono portare con sé sentimenti come biasimo, vergogna, colpa, rimorso, rimpianto, vendetta , risentimento.

La liberazione dell’ Aura da queste ombre avviene attraverso la pratica del Dharma, la legge etica che prevede la giusta comprensione. Questa implica coltivare il perdono, la misericordia, la compassione. Così facendo le passioni e gli attaccamenti non sono più in grado di costringerci e la mente diventa il nostro servo invece del nostro padrone.

Far pratica del perdono consiste nello smettere di rimanere attaccati al giudizio che agisce come pietra angolare per la struttura della colpa, del risentimento, della vergogna e del biasimo.

Qui possiamo imparare anche ad essere tolleranti verso gli altri e a concederci di vedere che tutti i cammini portano alla stessa meta, anche se alcuni vanno nella direzione opposta per arrivarci.

Se c’è una mancanza di consapevolezza nella settima dimensione, ci può essere un sentimento di inferiorità,

Inoltre cinismo e scetticismo sono i nemici mortali del Sè nella settima dimensione e ,se lasciati senza controllo, ci portano in un buco nero dal quale è difficile uscire.

Numero 8

L’8 è noto come il numero dell’infinito, che è dato dal simbolo dell’otto orizzontale. I due cerchi rappresentano la relazione del sé finito al sé infinito ed è una figura che suggerisce un movimento continuo.

L’8 è il numero del ritorno, l’eterno ritorno dell’ infinito dove tutto torna a sé stesso, dove tutto va e viene.

L’ottava nota e l’ottavo giorno sono il ritorno allo stesso punto di partenza, ma ad una ottava superiore o a una settimana dopo, così c’è un ritorno ,ma mai allo stesso punto.

Questa qualità lega il numero 8 all’ acqua in cui la forza spirale è dominante.

La clessidra è simile nella forma al numero otto ed è usata per dare un ritmo al tempo che non ha ritmo.

Come numero che lega due mondi ci parla del nostro bisogno di essere in relazione con il mondo che non sia quello in cui viviamo.

Il flusso continuo di energia è un legame e un potere che non è possesso; l’abbondanza riguarda l’accesso al flusso della vita e dell’energia.

Un disequilibrio porta ritenzione idrica,  respiro asmatico, abuso di potere, controllo, non riconoscimento dell’autorità naturale

Il potere dell’energia ha a che fare con il curare e il morire e quando ci rendiamo conto di questo cominciamo a rispettarlo di più.

Perciò è importante imparare a padroneggiare questa forza vitale, proprio come potremmo girare un rubinetto per regolare il flusso d’acqua.

Questo è il regno che ci permette di sognare ad occhi aperti e, se non fosse per il giusto allineamento delle altre dimensioni, non riusciremmo mai a goderci l’esperienza di realizzare e manifestare le nostre idee giù a terra.

L’alternativa offerta dall’ottava dimensione è di abbandonare gli ideali e focalizzarci sul momento presente.

Il potere e l’energia non sono personali, ma piuttosto un deposito infinito a cui tutti hanno il diritto di accesso. E quando l’energia fluisce il vero potere si manifesta.

Numero 9

Come ultimo numero, prima di cominciare di nuovo la sequenza ad un altro livello, il 9 suggerisce il completamento e l’arrivo a casa.

Considerato il numero della perfezione, l’impulso ad arrivare al 9 può mostrarsi come impazienza, inquietudine, frustrazione, poiché troppa attenzione viene messa sull’obiettivo e non sul viaggio con ciascuno dei suoi passi.

Se non c’è consapevolezza, alla fine della linea la nostra energia è perduta e dispersa in tutte e otto le direzioni, trovandoci al punto di partenza.

Il 9 esprime anche una eccessiva generosità, nata dalla propria natura altruistica.

Il 9 rappresenta molti semi che derivano dalla moltiplicazione di un seme. E’ l’essenza della pianta    che ha viaggiato attraverso tutti gli stadi della trasformazione , pur rimanendo sempre la stessa.

Avendo viaggiato così tanto si sperimenta la stanchezza, uno stato mentale inquieto  ed irritabile. Vuole dormire, ma non riesce a rilassarsi. Ma nel 9 c’è anche la capacità di recupero e la perseverante tenacia che ci vuole per finire il viaggio.

Il suo completamento è uno stato di pace che si può realizzare ma non vincere o guadagnare. Quando finiamo di volere sempre di più, attraversiamo l’infinito, riposiamo contenti di quello che abbiamo, allora siamo più di queste cose, siamo la contentezza: questa è la maestria.

Il perfezionismo del 9 può portare all’intolleranza, allora è attraverso l’umiltà che ci si può piegare a tutti i cambiamenti necessari. E’ importante accettare i nostri errori e perfino apprezzare la perfezione in essi.

Questo è un regno dove possiamo mostrare molte capacità e mettere le mani in molti mestieri, tuttavia non diventiamo maestri in niente fino a che non impariamo cosa sia davvero la nona dimensione. Qui si sviluppano le qualità della pace, della calma, della pazienza, della tenacia che ci permettono di andare in profondità all’essenza del nostro mestiere per raggiungere la raffinatezza con la quale il nostro eloquio  e il nostro lavoro diventano limpidi come un cristallo e dentro a questa trasparenza diventiamo l’essenza stessa.

AUTOCOMPRENSIONE

L’AUTOCOMPRENSIONE AVVIENE ATTRAVERSO LA DECODIFICA DEL PERSONALE PROFILO NUMEROLOGICO.

Il profilo, come dice il nome, è una bozza del nostro progetto di vita, dove si possono rilevare le informazioni legate alla nostra identità  animica e umana, lo scopo della vita , il destino, i nostri punti di forza e di debolezza.

E ora impariamo a compilare il nostro profilo personale partendo dai dati anagrafici.

Scarica il modulo di autocomprensione e segui le istruzioni (vedi anche l'esempio allegato)

1

Scrivere nome e cognome, data di nascita negli appositi spazi.

2

Convertire vocali, consonanti e data di nascita, seguendo la tabella di conversione riportata.

3

Eseguire le somme e riportare i numeri base ottenuti, negli appositi spazi, seguendo l’esempio allegato al modulo scaricato.

4

La somma delle vocali equivale al numero dell’Anima

5

La somma delle consonanti equivale al numero della Persona

6

La somma delle vocali e delle consonanti ( Anima + Persona ) equivale al numero dell’Io

7

La somma della data di nascita è il numero del Destino

8

La somma di Anima + Persona + Destino equivale al  numero della Quintessenza

9

La somma dell’anno di nascita è numero dell’Origine

10

La somma degli ultimi due numeri dell’anno di nascita è il numero del Dono

11

La differenza tra  numero base del giorno di nascita e il numero base dell’anno di nascita è il numero della prima Ombra

12

La differenza tra il numero base del giorno e del mese è il numero della seconda Ombra

13

La differenza tra il numero base della prima e della seconda  Ombra è il numero della terza Ombra

SIGNIFICATO DEI TERMINI

Anima

L’Anima ha a che fare con la domanda “ Chi sono io?”.

Simbolicamente contiene la totalità delle esperienze passate dell’individuo e mostra dove è stato, almeno spiritualmente e come si è sviluppato in relazione a tali esperienze.

E’ la parte più intima di noi stessi e viene espressa generalmente quando si è tranquilli e ci si lascia andare,

Quando si dice “ mettici l’anima “, “ dai l’anima “, “ con tutta l’anima”, s’intende con maggior intensità, realtà e quindi essendo più sé stessi.

Persona

La persona ha a che fare con la domanda “ Come ?”

Come io intendo usare potenziali e strumenti per le mie esperienze evolutive e realizzare il vero fine della vita.

Quindi per compiere delle scelte in sintonia con l’anima, ci creiamo un ruolo sociale , uno stile di vita, un abito, una maschera protettiva, un ambasciatore esterno. Questo sarà anche il modo con cui gli altri ci vedono.

La persona ci aiuta ad adattarci al mondo esterno, ad essere accettati e anche ammirati dagli altri, ma soprattutto protegge gli strati più profondi e vulnerabili dell’Anima.

Io

L’Io ha a che fare con  la domanda “ Quale è il mio fine, il mio scopo?”

Ogni anima ha una sua vocazione nella vita, il fine della sua incarnazione. Non necessariamente questo è nella carriera o nella scelta professionale. Si potrebbe dire che lo scopo dell’ Anima incarnata è quello di scoprire ed adempiere a questo fine.

Una volta che il fine è stato compreso e che si sia iniziato a perseguirlo, la vita può sembrare più chiara e naturale e porta con sé la misura della realizzazione dell’Anima.

Sembra che la strada sia più illuminata e più facile da seguire, si sviluppano a pieno le capacità peculiari per sostenere l’attuazione e il completamento del progetto.

Qui si può riconoscere ciò che uno può dare agli altri in un totale dono di sé.

Destino

Il destino ha a che fare con la domanda “Chi o quali condizioni sono destinato ad incontrare nella vita per adempiere al mio progetto?”.

Qui si presentano gli schemi e i copioni più cruciali, in particolare in relazione al rapporto con gli altri.

Ci sono una serie di circostanze e un certo numero di persone che si incontrano nella vita, tutte, in un modo o nell’altro, rispondono allo scopo di aiutare a capire od a prendere coscienza di quello  che è il proprio compito.

Possono farlo in maniera cortese o possono portarci a questa presa di coscienza in maniera per noi estremamente penosa.

Allora possiamo riconoscere le qualità innate, le tendenze naturali , le capacità, l’atteggiamento verso il mondo, le potenzialità già presenti nella coscienza sotto forma di semi, le risorse cui possiamo attingere per adempiere il progetto dell’Anima.

Quintessenza

La quintessenza ha a che fare con la domanda “Quale sarà la mia maggiore realizzazione?”

E’ l’essenza delle quattro funzioni in uno: Anima, Persona, Io, Destino in un insieme armonioso.

Ci aiuta a descrivere quello che riusciamo ad ottenere grazie alla combinazione tra ciò che siamo e le opportunità che ci vengono offerte, ci fornisce preziose indicazioni sulle scelte di vita.

Durante la fase evolutiva, quando la personalità è ancora in formazione, gli aspetti della quintessenza possono essere soffocati o repressi, manifestandosi quasi come ostacoli o sfide.

Quindi questa vibrazione sarà attiva solo nella maturità.

Origine

L’origine ha a che fare con la domanda “Che cosa ho di innato?”

Questo numero descrive gli attributi che abbiamo dalla nascita, come un retaggio ereditato di conoscenze e di capacità già presenti nella nostra memoria evolutiva e quindi che abbiamo più facilità ad esprimere.

Dono

Il dono ha a che fare con la domanda “ Cosa posso sviluppare di nuovo ?”

Questo numero esprime una peculiare qualità che abbiamo n noi, un nuovo talento che, come un seme, va coltivato  nel presente e ci aiuta a migliorarci.

Ombre

Le ombre hanno a che fare con la domanda “Quali sono le mie sfide?”

I numeri delle ombre indicano contenuti irrisolti, memorie emotive di eventi negativi, cattive abitudini, ciò che si fa in eccesso o che non si fa abbastanza, tendenze squilibrate, difetti o aspetti deboli.

Sono quindi importanti come indicatori di stress e di difficoltà. Rappresentando realtà rifiutate, suscitano reazioni emotive incontrollabili.

Anche la realtà può essere deformata, come attraverso una lente di ingrandimento , vissuta in modo assoluto e unilaterale.

Quindi questi numeri ci forniscono preziose informazioni sui contenuti radicati sin dall’infanzia che sono la matrice di problemi, conflitti , crisi, depressioni, malattie